Cosa significa impianto certificato ATEX
Un impianto certificato ATEX è in prima istanza un impianto certificato CE.
Spesso si fa confusione e quindi è necessario fare chiarezza:
l'impianto deve essere certificato ATEX (cioè ottemperare alla direttiva 2014/34/EU) quando tratta gas o polveri potenzialmente esplosive.
ATEX con parole semplici significa « ...ho messo in pratica la normativa per evitare che le macchine che costituiscono l'impianto possano essere loro stesse delle sorgenti di innesco ed inoltre, qualora sussista un rischio esplosione residuo, inserisco nell'impianto dei sistemi di controllo e di sicurezza, a volte, se necessario ridondanti, di sfogo o soppressione dell'esplosione a copertura di tale rischio residuo... »
La normativa ATEX fa quindi parte del "pacchetto" di normative da ottemperare per avere il CE dell'impianto: si aggiunge alle "solite note" come compatibilità elettromagnetica, direttiva basse tensioni, PED, per citarne alcune.
Qui sotto alcune immagini di prodotti (ventilatore, filtro a maniche, rotore di valvola stellare) sottoposti all’analisi FEM (elementi finiti) per definire le eventuali deformazioni elastiche o plastiche a seguito di una sovrapressione interna causata da una potenziale esplosione.
Qual è l'approccio da seguire per soddisfare la normativa? Ecco i passi fondamentali:
Passo 1:
Il mio impianto tratta polveri o gas potenzialmente esplosive? Se si, "quanto" sono esplosive?
Risposta: andate in internet a vedervi il " BIA report" è un elenco stilato da un istituto governativo tedesco (IFA) con la lista delle sostanze e polveri industriali comuni potenzialmente esplosive. Sul report viene indicato anche il livello di esplosività.
Passo 2:
Quali aree o zone del mio impianto sono potenzialmente esplosive?
Risposta: non dovete inventarvi nulla! Il legislatore l'ha già fatto per voi: leggetevi la guida CEI 31-56 "Classificazione delle aree dove sono o possono essere presenti polveri esplosive". Questa è a pagamento ma vale la pena acquistarla perché semplice e molto chiara negli esempi. Non spaventatevi, non è una norma incomprensibile ma una guida!
Passo3:
Richiedete all'impiantista la marcatura ATEX dei singoli macchinari come da indicazioni della guida CEI 31-56.
Passo4:
Come faccio a gestire il rischio residuo?
Risposta: questo è il punto fondamentale ed il più ostico! Oltre ad avere la certificazione dei singoli macchinari a norma ATEX, vi consigliamo di affidarvi al vs. impiantista di fiducia per farVi consigliare una società di ingegneria con referenze compravate in impianti di aspirazione ATEX!
Passo5:
Cosa debbo fare una volta che ho installato nel mio stabilimento un impianto che tratta atmosfere (aria-polveri) potenzialmente esplosive?
Risposta: consegnate tutta la documentazione tecnica ed i certificati al vostro responsabile aziendale sulla sicurezza e chiedete di aggiornare il piano di sicurezza aziendale tenendo conto dei nuovi potenziali rischi derivanti dal nuovo impianto, mettendo in atto tutte le iniziative necessarie affinché tutti gli operatori ed i manutentori ne vengano a conoscenza.
EVITIAMO RISCHI CHE COMPORTINO CONSEGUENZE DISASTROSE: NELL’INTERESSE DI TUTTI!
•Facciamo l’analisi dei rischi nella nostra azienda
•Pianifichiamo interventi di manutenzione programmata alle nostre macchine
•Isoliamo le aree potenzialmente a rischio con adeguata segnaletica di pericolo
•Proteggiamo il capitale aziendale ed il capitale umano che all’interno vi lavora.
Per ulteriori informazioni contattate la O.M.A.R. srl saremo ben lieti di aiutarvi.
Documento redatto a cura dell’ufficio R&D – tutti i diritti riservati – copyright 2017.